Borsa del pastore

Nome latino Capsella bursa pastoris L.

Nome italiano Borsa del pastore

Famiglia Brassicaceae

Mese di raccolta V. - X.
Leggero
Irrigazione medio

Descrizione 

È una pianta erbacea annuale o biennale di aspetto estremamente variabile, con radice legnosa fittonante, fusti eretti, esili, ramificati glabri o coperti di corti peli, raggiunge un’altezza da 10 a 60 cm. La pianta se stropicciata emana un forte odore di solforato. 

Le sue foglie possiedono forme estremamente variabili, le basali sono riunite in rosetta con un breve picciolo, possono essere lanceolato-lobate, dentate o intere, le foglie cauline sono sessili, hanno forma sagittata. 

I fiori, ermafroditi sono riuniti in piccoli grappoli terminali su racemi senza foglie; di colore bianco. I frutti sono delle siliquette appiattite cuoriformi.


Condizioni di crescita e habitat 

È una pianta molto comune, indigena dell'Europa e dell'Africa occidentale, si è diffusa con le coltivazioni del frumento, divenendo una delle infestanti più cosmopolite. 

Adattandosi ad ogni tipo di clima vegeta negli orti, nelle vigne, lungo i vecchi muri, nelle aree incolte, nei luoghi coltivati, nelle radure dei boschi; è una specie a più cicli: i semi germinano appena cadono a terra, per cui la si può trovare fiorita tutto l'anno. 

Si trova generalmente dalla costa ai 1.800 m.s.l. e in alcuni casi anche oltre.

Si raccoglie dalla tarda primavera all’autunno recidendo la pianta intera (prima delle fioriture),


Usi culinari e proprietà fitoterapiche

La Borsa del pastore viene usata in cucina, ma essendo di sapore decisamente sgradevole, si accompagna ad altre insalate; come la Misticanza, che allude alla mescolanza di più insalate, al radicchio selvatico, nelle minestre. Nei testi la troviamo nominata come alimento nel 1572, in un libro di Costanzo Felici. 

La Capsella possiede proprietà fitoterapiche, in erboristeria viene tuttora usata in decotti, infusi e tè per frenare le emorragie e nella cura delle vene varicose, è consigliata per attenuare i disturbi legati alla sindrome premestruale e alla menopausa.


Storia e tradizioni

Per migliaia di anni la Borsa del pastore è stata impiegata come alimento: i semi di questa pianta sono stati ritrovati nello stomaco dell'uomo di Tollund, (ca. 500 a.C.- 400 d.C.) e negli insediamenti neolitici di Çatal Hüyük, importante centro abitato dell'epoca neolitica sito nella regione di Konya in Turchia, che risalgono al 6.000 a.C


Il nome generico deriva dal latino "capsa " contenitore atto alla custodia dei rotoli di papiro che per estensione assunse in seguito significato di contenitore di oggetti preziosi, cofanetto, piccola borsa; l'epiteto specifico fa riferimento alla forma dei frutti, triangolari con base a forma di cuneo, che ricordano la bisaccia usata dei pastori.


Bibliografia e Sitografia

http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=10569

http://mitel.dimi.uniud.it/flora/scheda.php?id=19

http://www.monzaflora.it/it-IT/schede-tecniche/principale/capsella-bursa-pastoris-l-medik/

http://www.parcodolomitifriulane.it/natura/la-flora/erbe-in-cucina/

http://www.viverelamontagna.ch/wp/magazine/?p=5636

Zin a pavari di L.Manfrin e M.L. Appi 

Situati nei seguenti giardini e sezioni tematiche:

Friul