Nome latino Plantago major L. subs major
Nome italiano Piantaggine maggiore
Famiglia Plantaginaceae
Descrizione
È una pianta erbacea perenne. Le foglie nella rosetta basale sono erette o stese, da ovali a ovali allungate, glabre, hanno da 5 a 9 venature, le foglie più grandi in basso sono a forma di cuore o arrotondate. Il fusto è eretto, con scanalature poco profonde, adiacente a terra, peloso o glabro. Le infiorescenze a spiga sono composte da numerosi fiori sessili. La corona verde è tubulare sul fondo, nella parte inferiore vi sono anche le foglie del calice. I frutti sono delle capsule con deiscenza trasversale. I semi sono da 4 a 13, il più delle volte 8.
Condizioni di crescita e habitat
Esposizione: da soleggiata a penombra
Habitat: terreno compatto, argilloso o sabbioso
Periodo di fioritura: da giugno a settembre
Periodo di impianto: inizio primavera e autunno
Proliferazione: dalla pianura alla fascia dell’alta montagna
Usi culinari e proprietà fitoterapiche
La piantaggine maggiore viene usata per gli impacchi. Ha un sapore gradevole. L’applicazione di impacchi caldi realizzati con l’infusione delle foglie fresche o essiccate funziona in caso di scarsa cicatrizzazione della pelle, trattamento di calli e duroni e punture di api e vespe. L’impacco e il succo estratto dalle foglie aiuta in caso di infiammazione agli occhi. È adatto alle ferite sulle labbra. L’impacco di foglie aiuta ad alleviare la stanchezza delle gambe. I semi della piantaggine maggiore prevengono la formazione di calcoli renali e della vescica. Il tè aiuta per la tosse e come impacchi in caso di emorroidi, diarrea, patologie del fegato, dei polmoni, dello stomaco e del tratto intestinale.
Storia e tradizioni
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