Broccolo Fiolaro di Creazzo

Nome latino Brassica oleracea L. var italica Plenck ecotipo Cavolo di Creazzo

Nome italiano Broccolo Fiolaro di Creazzo

Famiglia Brassicaceae

Mese di semina VII
Mese di raccolta XII-I
Leggero ☀️☀️☀️
Irrigazione medio

Descrizione

 Si tratta di un ecotipo coltivato nella zona collinare del comune di Creazzo, sito in provincia di Vicenza. Pianta da piena esposizione solare, ha radice fittonante, un portamento espanso con diametro delle foglie tra i 60-90 cm per un’altezza di circa 40-60 cm. Il fusto è legnoso e corto sul quale si inseriscono dei getti laterali, i “fioi”, da cui prende il nome la pianta. Queste ramificazioni portano delle foglie, di colore verde-bluastro, con forma lanceolata. È molto resistente al freddo e preferisce ambienti dove non ristagni l’umidità. Si mangiano tutti i getti laterali portati dal fusto centrale, formati da foglie e gemme apicali prima che sviluppino i getti fiorali.


Condizioni di crescita e habitat 

Gran parte del seme è autoprodotto dagli stessi agricoltori che scelgono le piante madri da destinare alla riproduzione in periodo invernale, il seme si raccoglie, l’anno dopo del trapianto, nel mese di Agosto. La semina si effettua in cubetti di torba a cui segue il trapianto, in campo aperto, dopo una trentina di giorni. Le piante vengono disposte su file distanti tra di loro 70-80 cm e 40-50 tra le piante. Prima che inizi la raccolta è bene attendere che si siano verificate alcune brinate che “inteneriscono” e rendono le foglie di un sapore più dolce.


Usi culinari e proprietà fitoterapiche

Il periodo della raccolta, che si protrae da dicembre a fine gennaio, coincide con l’utilizzo delle verdure cotte che accompagnano tradizionalmente le carni bollite. Si presta alla composizione di zuppe di verdure o per ripieni di torte salate o condimento di primi piatti.

Dopo che le brinate hanno addolcito le foglie, anche il sapore diviene meno “sulfureo”.

L’uso della tradizione è quello di utilizzarlo come contorno al secondo di carne. La zuppa di broccolo, con brodo di carne, “abitava”, nella stagione invernale le cucine dei contadini.

Contiene potassio e più calcio disponibile del latte vaccino e più vitamina C di un’arancia odierni a parità di volume. È reputato tra le piante più importanti per gli effetti protettivi verso alcune malattie degenerative come talune forme di cancro e le malattie cardiovascolari. Contiene anche sostanze dotate di azioni antiossidanti come il sulforafano, uno dei responsabili dell’odore sprigionato da cotture sostenute.


Storia e tradizioni

Il genere “Brassica” è originario dell’Europa, dell’Asia centrale e del nord Africa. Il fatto che nella nomenclatura botanica la varietà di broccolo sia denominata “Italica” sostiene l’ipotesi che la domesticazione e selezione di questi ecotipi sia avvenuta in epoca romana nella nostra penisola, in Campania, come riporta l’autore Columella. Si è poi diffusa in tutta Europa grazie alla notevole rusticità. La coltivazione nella zona di Creazzo, è databile ad alcuni secoli fa. Fino a pochi decenni fa tuttavia era noto solo nel vicentino, venduto infatti direttamente dagli ortolani nel mercato cittadino di Vicenza, distante pochi chilometri dai luoghi di coltivazione.


Bibliografia e Sitografia

Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto, pubblicazione edita da Veneto Agricoltura, Padova 2014


https://www.regione.veneto.it/c/document_library/get_file?uuid=fbaede43-8677-46b4-b317-a313712dc1ac&groupId=10701

Situati nei seguenti giardini e sezioni tematiche:

Orto del Brenta