Nome latino Brassica oleracea L. convar. botrytis var.italica Plenck forma caput
Nome italiano Broccolo Padovano
Famiglia Brassicaceae
Descrizione
Si tratta di un ecotipo proveniente da selezioni effettuate da orticoltori situati nella cintura della città di Padova. La selezione massale ha mantenuto all’interno della popolazione di questo broccolo una notevole variabilità morfologica. La pianta è assai rigogliosa, si presenta a maturità con un cespo aperto o leggermente embricato formato da foglie con lamina espansa e margine più o meno liscio. E’pianta da pieno sole, con sviluppo vegetativo variabile tra i 50-80 cm. Il colore è di un verde intenso che dopo le prime gelate di novembre vira verso sfumature violacee.
Condizioni di crescita e habitat
Le semine si possono effettuare a scalare dalla prima decade di Luglio, seguono i trapianti eseguiti dopo una trentina di giorni, fino alla fine di Agosto. Deve essere particolarmente curata l’irrigazione al momento del trapianto in modo da non procurare eccessivi stress alle giovani piante. Per sviluppare un bell’apparato fogliare ha bisogno di sesti di impianto che prevedano distanze tra le file di circa 80 cm e tra le piante di 50 cm. La raccolta si effettua dopo che le basse temperature di novembre hanno addolcito e reso più tenere le foglie e può continuare, a scalare, fino alla fine di Febbraio. Un tempo gli orticoltori padovani commercializzavano il prodotto in mazzi di 4-5 piante tenute insieme da un ramo di salice.
Usi culinari e proprietà fitoterapiche
Le foglie espanse e carnose possono essere inizialmente bollite e poi passate in padella, consumate con un semplice condimento di olio e sale, oppure essere la base per delle zuppe, minestre o creme da spalmare su croste di pane.
Il gusto, soprattutto delle piante raccolte dopo le brinate invernali, è molto dolce e la consistenza succosa.
Tra i piatti tipici abbiamo: zuppa di farro o orzo con broccolo padovano, torte salate con broccolo e zucca. Le foglie lessate, immerse nell’acqua bollente mantengono un colore verde vivo che può accompagnare come verdura cotta i secondi di carne.
Come altri cavoli, contiene potassio e più calcio disponibile del latte vaccino e più vitamina C di un’arancia odierni a parità di volume. È reputato tra le piante più importanti per gli effetti protettivi verso alcune malattie degenerative come talune forme di cancro e le malattie cardiovascolari. Contiene anche sostanze dotate di azioni antiossidanti come il sulforafano, uno dei responsabili dell’odore sprigionato in cottura.
Storia e tradizioni
Il genere brassica è originario delle aree geografiche Europee, dell’Asia centrale e del nord Africa. Il fatto che nella nomenclatura botanica la varietà del broccolo sia denominata Italica significa che la domesticazione e selezione di questi ecotipi è avvenuta nell’areale geografico della nostra penisola. Il luogo di provenienza e coltivazione in epoca romana, come descritto dal Columella è da identificarsi nell’area regionale Campana. Del broccolo padovano esistono attestazioni verbali di agricoltori e produttori di sementi che ricordandone il suo soprannome locale, “bastardo”, indicano questo ecotipo derivante da un incrocio tra il broccolo (Brassica oleracea var. italica) e la verza bianca locale padovana (Brassica oleracea var.sabauda), oramai scomparsa.
Bibliografia e Sitografia
https://www.caresa.it/prodotti/dettaglio/broccolo-padovano/