Carciofo violetto di Sant Erasmo

Nome latino Cynara cardunculus var. scolymus L.cfr.Violetto Livornese

Nome italiano Carciofo violetto di Sant Erasmo

Famiglia Asteraceae

Mese di semina III.- V
Mese di raccolta IV-V
Leggero ☀️☀️☀️
Irrigazione basso

Descrizione

Il carciofo coltivato, secondo studi recenti, deriva dalla specie selvatica Cynara cardunculus var. sylvestris, che ha il suo luogo di origine nell’area mediterranea. Nelle aree coltivate della Laguna nord (isola di Sant’Erasmo, Lio piccolo, Lio Maggiore, Mesole, Mazzorbo e Vignole) e in quelle della Laguna sud (Chioggia, Sottomarina) la coltivazione del carciofo, nonostante le limitazioni climatiche ha mantenuto una discreta presenza in piccoli appezzamenti a gestione famigliare. È una pianta perenne, da pieno sole, in ambienti coltivati può durare 4-5 anni. Le piante hanno un portamento eretto degli assi fiorali che portano i capolini eduli. L’altezza della pianta varia tra i 100 e i 150 cm. Negli ecotipi coltivati, “di Sant Erasmo” e “Violetto di Chioggia”, i capolini sono medio piccoli con una forma conica-ovoidale di colore violetto.


Condizioni di crescita e habitat 

L’impianto viene effettuato a primavera utilizzando i germogli delle gemme basali detti “carducci”. La produzione inizia verso il mese di Aprile con la raccolta del primo fiore detto “castraura” e continua con la raccolta dei capolini secondari detti “botoi”,” sottobotoi”e “massette”.


Usi culinari e proprietà fitoterapiche

 È una primizia pasquale, mangiata cruda, lessa o fritta. Si può conservare sott’olio o sott’aceto.

La consistenza croccante è esaltata dal consumo da crudo, come il sapore delicato piacevolmente amarognolo.

La castraura (primo fiore) va consumata fresca, condita con olio e gocce di limone. Può essere lessato, cotto al forno, fritto o grigliato. I capolini secondari, sottobotoi e le massette, si usano per il sott’olio, da consumare in periodo invernale, come accompagnamento dei secondi.

Hanno un buon apporto calorico ad un alto contenuto di minerali. Contengono un elevato numero di composti organici con proprietà di stimolo per le funzioni del fegato, facilitatori delle secrezioni biliari e diuretiche, uno tra tutti la cinarina, in uso farmacologico.


Storia e tradizioni

L’area mediterranea è il centro di origine della specie selvatica. La regione Sicilia è fra i possibili luoghi dove è avvenuta per la prima volta la domesticazione. Consumato e coltivato nell'antichità da Greci e Romani scompare poi per riapparire quasi mille anni dopo a seguito dell'espansione araba. Quando sia poi arrivato in ambiente lagunare non è chiaro, in alcuni contratti di affitto di terreni agricoli in Laguna Nord sono citati gli “artichiochi” già dal ‘500, inoltre nel dipinto denominato “l'estate “ di Giuseppe Arcimboldo del 1572 ne viene raffigurato uno in centro al petto del soggetto.

 

Bibliografia e Sitografia

 AA.VV., La tipicità agroalimentare in provincia di Venezia,Venezia 2015.

http://www.venetoagricoltura.org/upload/pubblicazioni/E455/Atlante/tradizionali/Prima/parte.pdf

http://www.agricoltura.provincia.venezia.it/html/att_promozione_prodotti.asp?IDCat=6&view=dett&IDItem=45

Situati nei seguenti giardini e sezioni tematiche:

Purissima

Orto del Brenta