Nome latino Prunus cerasifera Ehrh.
Nome italiano Ciliegio - susino “ Riese Pio X”
Famiglia Rosaceae
Descrizione
È il susino selvatico a frutto blu, originario delle regioni est europee ed asiatiche. È un albero a discreta capacità pollonifera che non supera gli 8 metri di altezza, slanciato, quasi fastigiato in giovane età, divaricante a maturità le ramificazioni stracariche fino a divenire pendule. Le foglie sono alterne e tomentose su ambo le pagine. Il frutto è tondo e purpureo bluastro, ricoperto da una pruina cerosa. Il seme è un nocciolo a forma di mandorla accorciata delle dimensioni di mezzo centimetro di lunghezza.
Condizioni di crescita e habitat
Predilige terreni profondi, limosi, anche argillosi, di media fertilità. La specie non richiede potature, tuttavia si consiglia di costringere i rami verso il basso per anticipare la fruttificazione che tende ad essere tardiva e spostata in alto. Ha infatti portamento eretto, fastigiato e ramificazioni pendule a maturità, spesso rotte dal carico dei frutti, ma perfettamente efficienti.
Si protegge dai forti venti mediante siepi frangivento e si asseconda il naturale rinnovo per polloni radicali, dato che le piante sono relativamente poco longeve e meglio producono se franche, cioè con radici proprie.
Usi culinari e proprietà fitoterapiche
Questa susina europea è stata utilizzata prevalentemente fresca e in composte.
Susina poco zuccherina, dal sapore delicato, aromatica se matura, insipida se acerba. Rende il massimo del profumo se concentrata in composte alla consistenza cremosa e dal gusto pieno.
Veniva utilizzata in Veneto prevalentemente per gli aspetti fitoterapici e, come molte risorse secondarie, poco conosciuta.
Ha proprietà rinfrescanti, vitaminizzanti, regolatrici intestinali, emollienti ed astringenti.
Storia e tradizioni
La susina europea appartiene alla specie fruttifera più a rischio di erosione genetica, perdita di biodiversità, in Europa, per la mancanza di zucchero in fase acerba, la bassa tenuta al trasporto a maturità, la bassa produttività delle varietà rispetto le specie cino-giapponesi attualmente coltivate e altre caratteristiche. Questo ecotipo è prossimo alla specie selvatica e si rinveniva isolato presso le case rurali perché rustico e considerato insostituibile medicinale per lo stomaco.
Bibliografia e Sitografia
AA. VV., Scoprire riconoscere usare le erbe, Milano 1997.