Nome latino Plantago coronopus L.
Nome italiano Erba stella
Famiglia Plantaginaceae
Descrizione
Pianta erbacea con foglie a rosetta basale e scapo fiorale allungato e privo di foglie, che supera la stagione avversa in forma di seme, ma che in altri casi si comporta invece da perenne, per la presenza di gemme poste a livello del terreno.
Ha radice a fittone, lunga, biancastra, con presenza di numerose radici laterali.
Foglie membranacee, ma non carnose, larghe 2-6 mm, disposte a rosetta, uscenti dalla base della pianta, con lamina allungata di 2-20 cm. Infiorescenza simile ad una spiga, lunga, con fiori piccoli, regolari e compatti, presenti da Aprile ad Agosto.
Il frutto è una pisside, ovvero una capsula munita di un opercolo che all'apertura fa uscire 4 - 6 semi neri, glabri o lievemente pubescenti, di forma ellittica.
È una specie polimorfa e nelle aree vicino alla costa presenta esemplari con foglie lineari con 3 - 4 denti e peluria appressata, mentre nelle zone più interne le piante mostrano foglie strette, a punta e peli più radi.
Secondo alcuni sistematici si distinguono addirittura 2 varietà:
Plantago coronopus subsp. coronopus var. ceratophylla (Hoffmgg. et Link) Rafin e Plantago coronopus subsp. coronopus var. columnae (Gouan) Willd.
Condizioni di crescita e habitat
Predilige campi incolti e aridi in prossimità del mare, prati salmastri, scogliere, aree salmastre della gronda lagunare e nelle prossimità delle coste: è specie rustica e di buon adattamento. Predilige terreni sabbiosi o comunque tendenzialmente sciolti. La sua coltivazione risulta facile e nella tecnica, simile a quella della cicoria da foglia. La si semina a file alla fine dell'inverno, su un terreno non compatto e ben drenato in file da 45 o 75 cm. La semina scalare può garantire la disponibilità di prodotto "orticolo" per un ampio periodo. Quando la rosetta fogliare è sufficientemente sviluppata, si può iniziarne la raccolta secondo necessità, che va eseguita tagliando le foglie alla base, cercando di rispettare il colletto della pianta che porta le gemme basali che garantiscono il ricaccio di nuove foglie e quindi un prolungamento della vita della coltura e della produzione. Per l'impiego della radice in tisane, è necessario attendere l'autunno - inverno, in modo che i principi attivi abbiano il tempo di formarsi e accumularsi convenientemente nell'organo sotterraneo.
Usi culinari e proprietà fitoterapiche
L' erba stella è pianta di grande versatilità in cucina, per gusto poco consistente è adatta ad accompagnare in modo discreto qualsiasi alimento, contribuendo ad esaltarne le caratteristiche sensoriali in insalate, misticanze, minestre, contorni cotti di accompagnamento alle carni, ripieni di torte salate e focacce, foglie fritte in pastella, salse per condire.
Ha sapore moderatamente salato e morbido, tale da non interferire o coprire quelli degli altri ingredienti eventualmente presenti nella ricetta usata in misticanze e contorni cotti.
Contiene mucillaggini, pectina, sali di K e Na , vitamine A,C,K e tannini .Ha proprietà rinfrescanti, diuretiche , antinfiammatorie e leggermente lassative. Risulta una pietanza nutritiva, dietetica e facilmente digeribile.
Storia e tradizioni
Nella tradizione erboristica, questa pianta svolge l’azione di "risolvere" i disturbi fisiologici, in modo dolce e modulato.
Bibliografia e Sitografia
N. ANORE’, D. CALZAVARA, L. SALVIATO, La vegetazione delle barene, Venezia1984.
G.CANIATO , E. TURRI, M. ZANETTI, La laguna di Venezia, Verona 1995
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S. PIGNATTI, Flora d'Italia, Bologna 1982.
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L. POMINI, Vegetali, alimenti, medicamenti dell'uomo, Città 1979.