Fagiolino Meraviglia Venezia

Nome latino Phaseolus vulgaris L. var.Meraviglia di Venezia

Nome italiano Fagiolino Meraviglia Venezia

Famiglia Papilionaceae

Mese di semina IV. - VI
Mese di raccolta VI - IX
Leggero ☀️☀️☀️
Irrigazione medio

Descrizione

 La zona tipica di produzione si trova a nord della Laguna di Venezia, nel comune di Cavallino - Treporti.

È una pianta annuale, da pieno sole, a portamento rampicante da sostenere con rete o frasche. Cresce in altezza 150-200 cm, alcune selezioni hanno un portamento nano e non necessitano di tutori. Si raccolgono e si mangiano in baccelli prima che inizi l’ingrossamento del seme, quando mostrano un caratteristico colore giallo-crema, si presentano larghi, schiacciati e ancora teneri.


Condizioni di crescita e habitat 

Le varietà rampicanti sono le più precoci e si coltivano in serra come colture primaticce. Si piantano anche in pieno campo, nel qual caso la semina si esegue da metà Aprile fino ai primi di Giugno. Le raccolte si effettuano da Giugno a fine Settembre. Gli impianti delle varietà rampicanti prevedono distanze tra le file di 150 cm, un seme ogni 8-10 cm. Le varietà nane invece si dispongono in file distanti tra loro 80 cm, un seme ogni 3-5 cm. La raccolta manuale, con cadenza giornaliera è scalare e dura oltre un mese.


Usi culinari e proprietà fitoterapiche

Si consumano lessati, conditi con olio e abbondante prezzemolo.

Presentano una consistenza tenera al palato, priva di fibrosità, dal sapore erbaceo, ricco e appagante.

Meravegie conse, baccelli lessati appena e conditi a caldo con olio, prezzemolo e aglio a spicchi.  Spesso i fagiolini vengono utilizzati come contorno o cotti in padella con sugo di pomodoro.

Come gli altri fagioli mangiatutto, così chiamati perché si consumano comprensive di baccello, hanno un limitato apporto proteico e calorico rispetto al fagiolo da granella. Sono facilmente digeribili, rinfrescanti e ricchi di vitamina A.


Storia e tradizioni

La sua origine e domesticazione è avvenuta in età pre-coloniale nell’America Centrale. È tra le nuove piante introdotte in Europa dopo la scoperta del continente Americano. In uno scritto del 1614, a cura di Giacomo Castelvetro, riguardante i prodotti vegetali coltivati all’epoca in Italia, appare una descrizione curiosa che tratta dei “turchesi”, termine con cui si indicavano le piante coltivate in Italia, di provenienza esotica. Cita inoltre l’usanza delle dame veneziane di coltivare delle piante di fagioli in cassette di legno poste sui bancali delle finestre. Le facevano avviluppare a delle grate con lo scopo di adombrare la stanza assolata, proteggendola da occhi indiscreti.


Bibliografia e Sitografia

AA.VV., La tipicità agroalimentare in provincia di Venezia - Venezia 2015.

http://www.agricoltura.provincia.venezia.it/html/att_promozione_prodotti.asp?IDCat=6&view=dett&IDItem=42

Situati nei seguenti giardini e sezioni tematiche:

Orto del Brenta