Nome latino Phaseolus vulgaris L.
Nome italiano Fagiolo antico di San Quirino
Famiglia Fabaceae
Descrizione
È una pianta erbacea, annuale, con apparato radicale molto ramificato e piuttosto superficiale. Per l’assorbimento di azoto dall’aria, il processo avviene grazie all’azione di batteri che vivono in simbiosi nell’apparato radicale, dove l’elemento viene accumulato in tubercoli.
Questa varietà di fagiolo nano (altezza 50-50 centimetri) ha una produttività media. Le prime foglie sono semplici, le altre trifogliate con foglioline cuoriformi. I fiori sono riuniti a grappoli all’ascella delle foglie, e sono di colore per lo più bianco.
Il frutto è un legume pendulo, chiamato baccello, all’interno del quale risiedono i semi; sono commestibili, di piccole dimensioni, di forma allungata, colore marroncino con un occhietto di colore marrone scuro.
Condizioni di crescita e habitat
La pianta cresce bene in pieno sole, ama il clima temperato, necessita di buoni apporti d’acqua.
Il terreno più adatto al fagiolo è quello sciolto, fresco, fertile; esso non deve essere troppo calcareo, altrimenti i semi che si ottengono sono duri e di difficile cottura per l’ispessimento del tegumento.
Il fagiolo viene coltivato in fila a postarelle con 4-5 semi per postarella a distanza di 10-15 cm. Prima della fioritura la pianta viene rincalzata per consentire l'irrigazione a scorrimento e per mantenerla più stabile contro gli eventi atmosferici.
La raccolta, a luglio, viene eseguita a mano estirpando la pianta dal terreno; vengono tolti i baccelli e lasciati essiccare all'aria aperta.
A piena essiccazione, i baccelli vengono battuti con un bastone per far uscire i fagioli.
Usi culinari e proprietà fitoterapiche
I semi si prestano bene per impieghi culinari; a cottura ultimata, hanno una buccia sottilissima, praticamente inesistente, mentre la polpa rimane compatta e molto fine. Queste caratteristiche li rendono unici.
Sono ottimi ingredienti per zuppe e minestre, come la pasta e fagioli alla friulana e la tipica fasoi e frumenton, che si prepara mettendo in ammollo fagioli e grano e cuocendoli per circa due ore con lardo battuto, prezzemolo, olio, patate, sale e pepe.
Alcune ricette tipiche sono la Mousse di fagiolo antico di San Quirino e cioccolato e i Fasoi e frumenton.
Storia e tradizioni
Molte leguminose risultano coltivate fin dall’antichità: lenticchie, fave, ceci, piselli e lupini. Non i fagioli, perché provenienti dalle Americhe.
Fin dal 1800 nella zona pedemontana pordenonese si coltivavano parecchi fagioli, lenticchie, fave e molto altro.
Una volta questo legume aveva un alto valore, superava addirittura quello dell’avena e del granoturco, quindi lo si commercializzava o scambiava con altri ingredienti nei mercati vicini.
Bibliografia e Sitografia
http://www.ersa.fvg.it/divulgativa/prodotti-tradizionali/vegetali-naturali-o-trasformati/fagiolo-antico-di-san-quirino
http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2017/12/04/news/il-fagiolo-di-san-quirino-sara-presidio-slow-food-1.16195369
http://www.fvglivexperience.it/2018/01/17/friuli-venezia-giulia-vince-la-prova-del-cuoco/
http://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/RAFVG/economia-imprese/agricoltura-foreste/allegati/CibarioERSAedizione2017-2.pdf
https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/fagiolo-di-san-quirino/
http://giannabuongiorno.it/tag/san-quirino/