Luppolo

Nome latino Humulus lupulus L.

Nome italiano Luppolo

Famiglia Cannabaceae

Mese di semina III.- V
Mese di raccolta III-VIII
Leggero
Irrigazione basso

Descrizione

È una pianta erbacea perenne con un grosso rizoma carnoso da cui si sviluppano fusti erbacei rossastri raccolti a un metro circa di altezza, ma capaci di alcuni metri una volta lasciati avviluppare ai sostegni. Le piante sono distinte in maschili o femminili.

Le foglie sono normalmente opposte, mentre quelle delle infiorescenze femminili sono alterne; hanno un lungo picciolo coperto, come per i rami, da numerosi peli. La forma è palmato lobata, divisa cioè in tre- cinque lobi ovali ellittici con l’apice acuto. Il margine è abbondantemente dentato. Nella parte superiore della pianta le foglie sono cuoriformi senza divisione in lobi.

Le piante maschili in giugno hanno numerosi fiori riuniti in una pannocchia all’apice dei rami, formati da 5 tepali e 5 stami, mentre quelle femminili hanno i fiori situati a due a due all’ascella di brattee simili a piccole foglie riunite a formare l’infiorescenza. I frutti sono acheni sub rotondi di color cenere, avvolti da brattee accresciute che hanno la superficie tappezzata da numerose ghiandole secernenti una sostanza resinosa gialla, profumata.


Condizioni di crescita e habitat 

Si semina in primavera in luoghi soleggiati in suoli molto ricchi in humus, sostanza organica, drenati, ben irrigati, in solchi di 5 cm di profondità in file distanti tre metri. Si possono anche mettere a dimora le radici ingrossate in pezzi di trenta cm di lunghezza che emetteranno gemme e nuovi fusti. Le piante per avvilupparsi abbisognano subito di sostegni o meglio reti sollevate da terra, di altezza 2.5 m, sganciabili per poterle ripulire dalla vegetazione secca,in pieno inverno. Si raccolgono i getti senza foglie in primavera, cimandoli per 20 cm, mentre per la produzione dei coni si attende la piena estate.


Usi culinari e proprietà fitoterapiche

La pianta si può consumare all’insorgere dei germogli, usando le sommità per minestre, torte salate, frittate e ripieno di tortelli.

Utilizzato in liquori amari e digestivi.

I coni sono impiegati nella produzione della birra alla quale conferisce l’inconfondibile aroma amaro e di cui aiuta la conservazione. In cucina è utilizzata in frittata con i bruscandoli, Frittata coi bruscandoi, e  risotto con i bruscandoli risoto coi bruscandoi.

Ha proprietà aromatizzanti, amaro toniche, sedative della sfera nervosa e sessuale.

I principi attivi sono una resina (contenente umolone), oli essenziali (mircene e umolene), flavonoidi, antociani, steroli, sostanze estrogene.

Nei preparati domestici si impiegano i coni come amaro tonici per stimolare i processi digestivi. Le proprietà sedative sono atte a conciliare il sonno e a moderare l’appetito sessuale (per la presenza di alcune sostanze estrogene).

Un uso smodato dà origine a nausea, vertigini, fenomeni ipnotici.

Applicazioni esterne delle infiorescenze calmano i dolori nevralgici, reumatici ed artritici.

In cosmetica viene impiegato per rivitalizzare e ridare turgore e luminosità alle pelli senescenti, rugose e rilassate.


Storia e tradizioni

Il nome latino Humulus deriva dalla stessa radice di” humus”, comunanza che indica la fertilità necessaria a questa pianta. Il suo portamento scomposto per gli ammassi soffocanti che costituisce a danno degli alberelli, era particolarmente sgradito e difficile da accettare anche solo visivamente più di molte altre erbe eduli.

Pur essendo di facilissima diffusione, anzi infestante nella Pianura Veneta, infatti, finiva per essere tollerata solo nei campi degli altri, costringendola ad una relativa rarità che, unitamente ad una eccessiva reputazione erano la prima causa prima dei contenziosi che nascevano nell’andar a erbe (la raccolta nelle Proprietà altrui).


Bibliografia e Sitografia

AA.VV., Scoprire riconoscere usare le erbe, Milano 1977.

Situati nei seguenti giardini e sezioni tematiche:

Orto del Brenta