Nome latino Prunus spinosa L.
Nome italiano Pruno selvatico
Famiglia Rosaceae
Descrizione
Il Prugnolo è un arbusto spontaneo cespuglioso che occasionalmente assume dimensioni di alberello legnoso, perenne, caducifoglio con chioma assai rada e irregolare, molto spinoso; rami di colore brunastro con sfumature più o meno scure, le spine altro non sono che i rami laterali trasformati. L’arbusto forma moltissimi germogli capaci di radicare, che ne facilitano la moltiplicazione vegetativa, può raggiunge un’altezza fino ai 3 m.
Le foglie che compaiono dopo i fiori, sono alterne, lanceolate, brevemente picciolate, la pagina superiore è opaca, glabra e di color verde scuro, quella inferiore più chiara e pubescente, il margine è dentato. I fiori compaiono fra febbraio e aprile, sono ermafroditi, solitari, ma ravvicinati, hanno un corto peduncolo; la corolla è formata da 5 petali bianchi.
I frutti sono drupe sferiche di colore blu-nerastro o viola-azzurre 10 ÷15 mm di diametro, pruinose a maturità; inizialmente molto aspre, diventano più gradevoli dopo l'ammezzimento che di solito avviene con le prime gelate.
Condizioni di crescita e habitat
È una specie originaria dell'Europa e del Caucaso è pianta eliofila, pioniera che si insedia nei terreni abbandonati.
Trattasi di una pianta rustica che ben si adatta a terreni poveri e sassosi, cresce comunemente al limitare dei boschi cedui e nei cespuglieti, lungo le scarpate nei terreni incolti e soleggiati, dove grazie alla facilità con cui radica, forma macchie spinose così impenetrabili da fornire protezione alla altre piante e agli uccelli che trovano un rifugio ideale per nidificare.
È presente dalla pianura sino a 1.600 m s.l.m. La fioritura avviene fra marzo e aprile, la raccolta I frutti che sono molto aspri, possono essere raccolti dopo le prime gelate, quando raggiungono la maturazione, per farne liquori, bibite, marmellate e vino.
Usi culinari e proprietà fitoterapiche
Si può realizzare un buon liquore digestivo con alcool, zucchero, vino bianco e bacche di Prugnolo mature, mentre con la distillazione dei frutti, invece, si ottiene dell'ottima acquavite.
Nei paesi Baschi con le prugnole lasciate macerare per diversi mesi in alcol aromatizzato con anice insieme a chicchi di caffè e vaniglia, si produce un liquore tipico digestivo detto "Patxaran".
Storia e tradizioni
Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta, quello specifico allude ai rami spinescenti.
Secondo l’antica tradizione i rami del prugnolo, che il 4 dicembre, in occasione della festa di Santa Barbara, vanno tagliati e posti in un vaso, fioriscono a Natale annunciando così felicità e salute nell’anno nuovo. Santa Barbara è considerata protettrice di tutti coloro che hanno paure dei fulmini, delle persone che lavorano a rischio di morte improvvisa e violenta. Tra loro ci sono i minatori, gli scalpellini e altri. Secondo la leggenda, visse nel III secolo a Nicomedia, una città nel nord-ovest dell'Asia Minore, lungo il Mar di Marmara.
Bibliografia e Sitografia
http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=14145
http://dbiodbs.univ.trieste.it/carso/chiavi_pub23
http://mitel.dimi.uniud.it/flora/scheda.php?id=1375