Raperonzolo

Nome latino Campanula rapunculus L.

Nome italiano Raperonzolo

Famiglia Campanulaceae

Mese di semina VIII
Mese di raccolta XII-II
Leggero
Irrigazione basso

Descrizione

È una pianta selvatica erbacea tipica dei pascoli e dei prati magri, ambienti seminaturali, e soleggiati. Si presenta come una rosetta di foglie verdi brillanti generalmente di 20 cm di diametro, dalla quale, al secondo anno di vita si erge uno stelo ramificato alto più di 40 cm recante in giugno fiori violetti tubolari (campanule) tra i 15 e i 25 millimetri di dimensione.

Successivamente si sviluppano teche con semi neri quasi invisibili ad occhio nudo.

La radice si ingrossa nei mesi invernali, ricordando per forma, una piccola carota, lunga anche 10 cm, di colore biancastro, organo di riserva che si dissolve durante la fruttificazione.


Condizioni di crescita e habitat 

È pianta planiziale, collinare, indifferente ai suoli calcarei o silicei, di scarsa esigenza idrica, pH neutro, mediamente esigente in sostanza organica.

Si semina generalmente in agosto, superficialmente, in file distanti venti cm, si compatta il terreno e si tiene sarchiato dalle concorrenti autunno-vernine. È importante dosare e distribuire attentamente il seme e correggere le eccessive densità col diradamento. Si raccoglie nel periodo freddo dell’anno successivo.


Usi culinari e proprietà fitoterapiche

La pianta si può consumare prima della fioritura, usando le sommità per minestre, torte salate, frittate e ripieno di tortelli, o in inverno consumando la radice ingrossata con le foglioline basali del primo anno in insalata, saltata ai ferri, lessata. Sbollentate e consumate come gli asparagi.

Viene consumato crudo in insalata: la radice carnosa dal gusto delicato tra nocciola e noce eventualmente accompagnata dalle foglioline della rosetta, più amarognole dal sentore di bosco. L’impiego in cottura in Veneto è molto raro in altre regioni d’Italia più diffuso. Utilizzato in raperonzoli crudi in insalata Insaeata de raponsoi. 

Contiene acidi organici, vitamine, sali minerali, gomme, tannini, resine, inulina,

Un tempo impiegata per la cura dell’angina pectoris.

Ha proprietà antisettiche, astringenti e cicatrizzanti.

In cosmesi si impiega in preparazioni per pelli arrossate, screpolate o infiammate.


Storia e tradizioni

Il nome latino Campanula deriva dalla forma di fiori comune a tutto il genere, mentre quello specifico dalla radice ingrossata, appunto in latino “rapa”. La pianta, contrariamente alla rapa però, è considerata una prelibatezza, il tartufo delle erbe selvatiche eduli, al punto che la raccolta per la vendita nei ristoranti rinomati ne ha portato in molte aree all’estinzione, al rialzo dei prezzi, anche per la laboriosità delle operazioni di raccolta e pulizia, e per ultimo alla coltivazione anche nei giardini, che unisce l’aspetto gustativo a quello decorativo delle sue fioriture.


Bibliografia e Sitografia

https://www.giardinaggio.net/erboristeria/fitoterapia/raperonzolo.asp


Situati nei seguenti giardini e sezioni tematiche:

Orto del Brenta