Nome latino Cicorium inthybus L.
Nome italiano Rosa di Gorizia
Famiglia Asteraceae
Descrizione
La Rosa di Gorizia è una pianta erbacea biennale che viene coltivata con un ciclo annuale appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Questa varietà di cicoria ha un colore da rosso intenso a rosso, con sfumature che portano al rosa a seconda del tipo di selezione effettuata.
Le foglie, commestibili, sono larghe di colore rosso e disposte a forma di rosa aperte. I fiori sono riuniti in capolini di 2÷3 elementi portati da brevi peduncoli, di colore azzurro intenso.
Le infiorescenze si chiudono nel pomeriggio e con il brutto tempo. I frutti sono acheni color sabbia con cinque lati ispidi sull'orlo, sormontati da pappo con pagliette brevissime.
Condizioni di crescita e habitat
La pianta abbisogna di qualche ora di sole al giorno; non ha particolari esigenze climatiche, come tutti gli ortaggi necessita di un giusto apporto d’acqua. Il terreno ideale per ottenere forma e colori desiderati è quello di origine alluvionale, con scheletro calcareo e soggetto in estate a possibili periodi di siccità; di tale tipo di terreno è formata, per la maggior parte, la piana di Gorizia.
Questo tipo di radicchio viene seminato in pieno campo in tarda primavera, al più tardi all’inizio estate. Il radicchio rosso di Gorizia può anche essere seminato in semenzaio e successivamente trapiantato in campo su regolari file.
La fioritura avviene fra luglio ed ottobre, la raccolta con il primo freddo (fine ottobre – inizio novembre); il radicchio viene raccolto con le radici e legato in mazzi che vengono conservati per un certo periodo in trincee scavate nel campo stesso, per evitare la perdita di peso causata dal gelo. La raccolta avviene in modo scalare tenendo conto dell’esigenza del mercato e dell’andamento stagionale.
Successivamente per la crescita in forzatura, i mazzi vengono accostati gli uni accanto agli altri in locali riparati, caldi e privi di luce. Si usa ricoprire il radicchio con una pacciamatura di paglia. Al momento opportuno i mazzi vengono tolti dal letto caldo e sciolti procedendo alla ripulitura. La ripulitura consiste nell’asportazione di tutte le foglie cresciute in campo, conservando il cuore e foglie cresciute in forzatura con un piccolo mozzicone di radice ripulita dai peli radicali che permette alla pianta di mantenere attaccate le foglie assumendo appunto la forma di una rosa.
Il prodotto ripulito dalle foglie e dalle radici viene posto in vendita. Questo viene posto in vendita con il nome di “radicchio rosso di Gorizia” o “rosa di Gorizia”
Usi culinari e proprietà fitoterapiche
Il sapore Rosa di Gorizia è solo leggermente amarognolo, a differenza dei radicchi e al palato risulta croccante. La varietà dal gusto più delicato è detta “Canarino” ed è ottenuta probabilmente da un incrocio con la cicoria bionda di Trieste. Il Canarino è dotato di un fogliame di colore giallo e un gusto ancora più dolce.
La Rosa di Gorizia si presta per diversi usi culinari: la crema, il sott'olio, la grappa, i girasoli, il frico. La tradizione e i ristoranti locali suggeriscono di gustarla cruda, appena tagliata, accompagnandola con patate lesse e fagioli, condendo il piatto con olio extravergine e qualche goccia di un buon aceto di vino. La sua piccola radice: è ottima tagliata sottile e condita insieme all’insalata. Fra le ricette ricordiamo la Rosa di Gorizia, crema di fagioli e “frizze”, gnocchetti di ricotta con la Rosa di Gorizia, lo strudel di patata, Rosa di Gorizia e ricotta con formaggio Montasio stagionato
Le sostanze dal sapore amaro che questi vegetali contengono hanno proprietà depurative e diuretiche. Sono inoltre ricchi di ferro, calcio, antiossidanti, acido folico e vitamine. Contengono inoltre antociani, che aiutano a preservare il sistema cardiovascolare.
Storia e tradizioni
I primi riferimenti diretti alla Rosa di Gorizia risalgono al 1873, quando il barone Carl von Czoernig-Czernhausen nel suo volume “Gorizia – la Nizza austriaca”, fa riferimento ad una “cicoria rossastra” coltivata nelle piane cittadine.
Le sue origini sono però ancora più antiche di questa prima notazione e si intrecciano con la storia del territorio e dei suoi agricoltori; grazie al loro lavoro, infatti, la rosa è stata riconosciuta Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli-Venezia Giulia e, dal 2003, fa parte dei presidi slow food.
Bibliografia e Sitografia
https://www.lacucinaitaliana.it/news/trend/rosa-di-gorizia-radicchio/
https://ricette-utenti.cookaround.com/antipasto-con-rosa-di-gorizia.html
http://www.danando.it/ricette/la-rosa-di-gorizia/
http://www.ersa.fvg.it/divulgativa/prodotti-tradizionali/vegetali-naturali-o-trasformati/rosa-di-gorizia
https://www.rosadigorizia.com/
https://it.wikipedia.org/wiki/Rosa_di_Gorizia
http://www.friuliviadeisapori.it/wp-content/uploads/2015/02/Radicchio-di-Gorizia-Radicchi.pdf