Nome latino Prunus domestica L. cfr. ‘Mirabelle’
Nome italiano Susino rosa
Famiglia Rosaceae
Descrizione
È un albero a debole capacità pollonifera che non supera i 6 metri di altezza, mai slanciato, presto aperto che divarica a maturità le ramificazioni stracariche fino a divenire pendule. Le foglie sono alterne e tomentose su ambo le pagine, più ampie del selvatico. I fiori bianchi sbocciano in aprile anticipando o quasi le foglie. Il frutto è tondo e rosato, ricoperto da una pruina cerosa. Il seme è un nocciolo a forma di mandorla accorciata delle dimensioni di un cm e mezzo di lunghezza.
Condizioni di crescita e habitat
Il susino non viene distinto dal pruno a frutto bluastro, tuttavia ha esigenze nutrizionali ed idriche leggermente superiori, portamento ovoidale aperto, con ramificazioni mai pendule, foglie di maggiori dimensioni, minore attitudine alla replicazione di polloni radicali.
Si pota per ringiovanire ed equilibrare lo sforzo produttivo. La frutta si raccoglie in modalità scalare entro due settimane, mentre a maturazione completa è caduca e necessita di reti apposite.
Usi culinari e proprietà fitoterapiche
Come per tutte le antiche varietà di susine, l’uso preferenziale è fresco e in composte regolatrici dell’intestino (da cui il nome in lingua veneta).
Susina poco zuccherina, dal sapore delicato, aromatica se a maturazione, insipida se acerba. Rende il massimo del profumo se concentrata in composte alla consistenza cremosa e dal gusto pieno.
Non sono noti piatti tipici, veniva utilizzata prevalentemente per gli aspetti fitoterapici, e come molte risorse secondarie, poco conosciuta.
Analogamente alle varietà antiche si ipotizzano proprietà rinfrescanti, vitaminizzanti, regolatrici intestinali, emollienti ed astringenti.
Storia e tradizioni
Molto poco si conosce di questa varietà, forse introdotta dalla dominazione napoleonica o forse, esportata in Francia di conseguenza e nota col nome di “Mirabelle”.
Bibliografia e Sitografia
AA. VV., Scoprire riconoscere usare le erbe, Milano 1997.