Fagiolo borlotto di Carnia

Nome latino Phaseolus vulgaris L.

Nome italiano Fagiolo borlotto di Carnia

Famiglia Fabaceae

Mese di semina VI.
Mese di raccolta VIII.
Leggero ☀️☀️☀️
Irrigazione medio

Descrizione 

È una pianta erbacea annuale, a rapido sviluppo, con apparato radicale molto ramificato e piuttosto superficiale, steli angolosi, di altezza e portamento variabilissimo, da nani a rampicanti. Le prime foglie sono semplici, le altre trifogliate con foglioline cuoriformi. 

I fiori sono riuniti a grappoli in numero da 4 a 10 all’ascella delle foglie, e sono di colore per lo più bianco. Il frutto è un legume pendulo baccello, all’interno del quale risiedono i semi. Il seme, commestibile, è un fagiolo ovale o quasi tondo, screziato o striato di rosso o viola sull’intera superficie. La lunghezza media del baccello: 20 – 22 cm, con normalmente internamente 8-9 semi. 

I fagioli più comuni sono quelli identificati con l’appellativo di “borlotto Carnia”. 


Condizioni di crescita e habitat 

Ama il pieno sole e il clima temperato, con buoni apporti d’acqua. Il terreno più adatto al fagiolo è quello sciolto, fresco, fertile; esso non deve essere troppo calcareo, altrimenti i semi che si ottengono sono duri e di difficile cottura per l’ispessimento del tegumento. 

Per la produzione di granella secca le ultime semine possibili con le varietà più precoci sono quelle di metà giugno. Il borlotto della Carnia è un fagiolo da granella che viene raccolto allo stadio secco, quando la maggior parte dei baccelli è ingiallita e l’umidità dei semi si aggira di solito intorno al 20%.


Usi culinari e proprietà fitoterapiche

È moltissimo utilizzato nelle cucine della tradizione per la preparazione di zuppe e minestre, che sono davvero tipiche della Carnia, meglio ancora degli inverni della Carnia. Intanto la tradizione dei "Fagioli borlotti di Carnia", prodotto P.A.T. (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), è lunghissima, dal momento che è stato da sempre l’alimento dal quale attingere le proteine: i contadini se potevano passavano alla coltivazione del fagiolo con entusiasmo. 

Ora nel Terzo Millennio, il baccello si è "evoluto", diventando una sciccheria di prima qualità. Intanto la sua coltivazione lo porta ad essere "tosto", duro e consistente, ma anche con un sapore che si diluisce nelle minestre dell'alta Italia in generale e della Carnia in particolare.

Il fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) originario dell’America meridionale (Perù, Colombia). E' diffuso soprattutto in Asia, ma nel bacino del Mediterraneo. In Europa il maggiore produttore è la Spagna, seguita da Portogallo, Italia e Grecia. La sgusciatura dei baccelli dei fagioli avviene ancora a mano. La conservazione dei fagioli borlotti avviene generalmente in sacchi di juta, in locali asciutti ed in modo del tutto naturale.


Storia e tradizioni

I più comuni sono i fagioli identificati con l’appellativo di “borlotto Carnia”, frutto di selezioni naturali e autoctone che durano da moltissimi decenni. Essendo il fagiolo una pianta autogama, la produzione di seme avviene in loco, gestita direttamente dalle aziende. 

Con oltre 30 varietà censite, le montagne friulane sono una vera e propria oasi di biodiversità per questo legume.


Bibliografia e Sitografia

https://www.friuli-doc.it/it/ricette/la-minestra-di-fagioli-carnica

http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2004/10/24/NZ_10_10.html

http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/fagiolo.htm

http://www.ersa.fvg.it/divulgativa/prodotti-tradizionali/vegetali-naturali-o-trasformati/fagioli-borlotti-di-carnia

http://www.carniafriuli.it/it/articles/13/fagioli-borlotti-di-carnia.html

http://www.territori.coop.it/territori/benvenuti-carnia-paradiso-del-fagiolo

Situati nei seguenti giardini e sezioni tematiche:

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